FESTIVAL/INTERVISTA “LIBRI SUL MARE”: Monique Scisci

Cari sognatori, eccoci con un nuovo appuntamento alla scoperta delle scrittrici partecipanti al Festival: Libri sul Mare!
Oggi abbiamo qui con noi nel nostro salottino… Monique Scisci!

BIOGRAFIA

Monique Scisci vive a Milano dove è nata e cresciuta.
Da sempre coltiva la passione per i viaggi, la musica, l’arte e soprattutto la scrittura.
Si è laureata in Comunicazione all’Università di Lingue e Comunicazione IULM. Ha scritto diversi romanzi tra cui fantasy, romance e racconti horror. Per ora ha quattro tatuaggi, un cane di nome Fujiko e un marito paziente.
Nel 2012 con Ciesse Edizioni ha pubblicato il suo primo romanzo urban fantasy ‘L’AMPOLLA SCARLATTA’. ‘IL SEGRETO DELL’ORDINE’, secondo capitolo della saga omonima, è uscito nel mese di maggio del 2014. Sempre nel 2014 per la collana Youfeel è stato pubblicato ‘SE UN GIORNO CI RINCONTREREMO’ (ed. Rizzoli 2014). Nel mese di ottobre ha pubblicato l’antologia fantasy ‘ONE DAY’ disponibile su Amazon. Sempre nel 2014 è uscito ‘PARLAMI DI TE’, secondo romance per la collana digitale Youfeel (ed. Rizzoli 2014). A marzo del 2018 Newton Compton Editori ha pubblicato il primo capitolo della trilogia ‘CHIUDI GLI OCCHI’, il secondo capitolo ‘UN NUOVO INIZIO’ è uscito il 3 gennaio del 2019. Il terzo e ultimo capitolo della serie sarà presto disponibile in tutte le librerie.

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Non sapevano che quel giorno la loro vita sarebbe cambiata per sempre.
Una storia d’amore senza fine, un incubo da cui non si può più uscire, una goccia di sangue per spezzare un legame e un’antica maledizione che ha il colore di un fiore. Dall’autrice de L’Ampolla Scarlatta Saga, quattro storie dedicate al mondo del fantasy per scoprire come tutto può cambiare nell’arco di un solo giorno.

Carissima Monique, benvenuta… è un piacere per noi ospitarti qui, ti avverto siamo di natura molto curiose quindi non aver paura di quante domande ti faremo! 😀
Chi è Monique? Parlaci di te.
Ciao e grazie per l’ospitalità. Dunque, non è mai facile rispondere a questa domanda.
Diciamo che sono un insieme di tessere che vanno a comporre un puzzle. In questo mi sento molto vicina al personaggio di Josephine Lewis (Chiudi gli occhi). Come lei sono determinata, nel lavoro soprattutto e ho molte ambizioni. Quando mi butto a  capofitto in un progetto sono in grado di annullare tutto ciò che mi circonda. Forse per questo amo la vita in città, frenetica come la mia mente, febbrile come i miei desideri, caotica come il lavoro che faccio. Scrivo, non è solo una passione, è quello che sono e mi piace e sono anche editor e writer coach, aiuto gli scrittori a portare a compimento le loro opere. Amo però circondarmi di persone genuine, di amicizie vere e sane. Gli affetti sono indispensabili e cerco di nutrire le mie relazione al meglio delle mie capacità. E ho un cane, ne avrò sempre. Un’altra mia grande passione sono i viaggi, quelli reali e quelli che intraprendo attraverso i libri che leggo.
La creatività deve essere sempre stimolata. Infine sono una persona metodica e incline al perfezionismo. Altra peculiarità che mi accomuna alla protagonista di Chiudi gli occhi.

 Quando ti sei avvicinata alla scrittura e hai deciso di metterti in gioco pubblicando i tuoi scritti?
Ho iniziato a scrivere narrativa nel 2010. Prima lavoravo come articolista per una testata locale. Il mio sogno nel cassetto era diventare editorialista per un grande giornale, ma non avevo l’attitudine e per non abbandonare la scrittura, ho cominciato a mettere nero su bianco le storie che nascondevo nella mia immaginazione.
Quando ho terminato il mio primo romanzo, nel 2012, mio marito mi ha spronata a inviarlo agli editori. Secondo lui la storia aveva del potenziale. Ho ricevuto cinque proposte, ho accettato l’ultima. L’editore era piccolo, ma onesto, così è iniziato il mio viaggio.

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Tra Self e CE conosci entrambe le realtà, non da meno ben due CE hanno pubblicato i tuoi romanzi. Deve essere una realizzazione di un sogno immensa e quanta soddisfazione arrivare così in alto!
Raccontaci, siamo
curiose di sapere come ti sei sentita e che emozioni ti ha portato tutto ciò, i cambiamenti.
Onestamente le mie uniche pubblicazioni self sono un’antologia di racconti e la novella collegata alla serie di “Chiudi gli occhi”, che comunque ho concordato con Newton Compton Editori. Per il resto mi sono sempre avvalsa del supporto di un editore. Conosco il self publishing indirettamente, ciononostante mi confronto spesso con le mie colleghe che pubblicato autonomamente le proprie opere. È un mondo che mi incuriosisce molto. Per il resto, avere un editore per me è un grande onore e anche una rassicurazione. Non sono mai troppo sicura di quello che scrivo. Quando il mio agente mi ha sottoposto il contratto di Rizzoli, ho pianto. Conservo ancora il video del giorno in cui ho ricevuto il documento da firmare. Non mi sembrava vero. È successo nel 2014. Mi sono sentita una scrittrice per la prima volta. Newton Compton è arrivato, invece, in un momento di grande sconforto professionale. Avevo terminato la stesura di “Chiudi gli occhi” un anno prima dalla firma del contratto con loro. Nel frattempo avevamo ricevuto delle proposte che, tuttavia, non ci erano sembrate adeguate. Qualcuno mi aveva chiesto di dividere il romanzo in due parti, altri di tagliare le scene erotiche perché il BDSM come argomento era superato. Mentre Newton Compton ha accettato il manoscritto nella sua interezza. Sono rinata con loro. Soprattutto grazie alla fiducia dell’editor. E ho anche compreso appieno la strada che voglio seguire.

Dal Fantasy al Romance, un bel cambiamento eppure al tempo stesso l’amore è sempre cardine dei tuoi libri.
Cosa vuoi trasmettere ai lettori attraverso le tue pagine?
Mi piace disegnare attraverso i miei personaggi femminili il ruolo della donna nel mondo contemporaneo. Una donna che non ha bisogno di nessuno, libera di scegliere e di farsi male, di avere ossessioni, di cedere alle tentazioni. Libera di essere sbagliata, di cadere e rialzarsi e di amare un uomo che non è fatto per lei. Una donna che può arrivare ovunque.

Un dei romanzi “di vecchia data” ma molto particolare e al tempo stesso attuale a nostro parere è Parlami di Te. Attraverso le sue pagine tu parli del mondo della scrittura ed un fenomeno che sempre più spesso crea polemiche, il “plagio”. Ti va di raccontarci della sua creazione? Insomma siamo convinte che nasca dalla base stessa di un qualcosa preso dalla realtà, giusto? Cosa volevi portare all’attenzione del lettore attraverso di esso?

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“Parlami di te” nasce da un sogno. In origine si trattava di un romanzo dark fantasy.
Poi l’ho adattato al genere romance contemporaneo per poterlo pubblicare con Rizzoli. In realtà ho utilizzato il plagio come escamotage narrativo per giustificare l’inattività di Sofia, la protagonista. Anche se i riferimenti alla realtà sono molti, soprattutto con l’evoluzione delle piattaforme online che permettono di caricare storie fruibili da un ampio pubblico. La legge è debole sul diritto d’autore, più che altro è difficile dimostrare la paternità di un’opera. Ma quando ho scritto il romanzo non mi sono concentrata su un singolo caso. Ho semplicemente riflettuto sulle conseguenze che un evento del genere può avere sulla persona.

Dal 2014 l’ultima tua pubblicazione all’epoca, dopodiché riappari in una nuova veste nel 2018 con “Chiudi gli occhi”, romanzo che ha riscosso un successo strepitoso. Ti va di presentarci la storia e parlarne ai nostri lettori?
“Chiudi gli occhi” è stato un salto nel vuoto. Sentivo la necessità di staccarmi dall’ambiente fantasy e di superare i confini del romance. Ho sempre adorato la lettura erotica, la mia libreria è piena di testi che hanno scritto la storia del genere. E così mi sono messa alla prova e non è stato facile. Sapevo pochissimo dell’ambiente del sadomasochismo e quando si vuole parlare di qualcosa che non si conosce, bisogna rimboccarsi le maniche e studiare. Mentre delineavo la trama, facevo ricerche. Spesso mi sono intrufolata nei forum per contattare gli utenti e farmi raccontare le loro storie. Ho analizzato le pratiche attraverso la psicologia di chi segue questa filosofia di vita e pian piano caratterizzavo i personaggi. Josephine è stata la prima, l’ho adorata subito. Volevo che fosse una donna combattiva, risoluta, dedita al lavoro. Doveva essere il simbolo di un’ambizione. Mads Kavén è arrivato in sordina, si è svelato lentamente al punto che solo nel secondo capitolo della trilogia scopriamo chi è veramente. Non volevo che ricalcasse il classico stereotipo di uomo ricco e potente, pieno di sé e al contempo fragile. Desideravo che il mio personaggio maschile fosse un pezzo di ghiaccio, proprio come la terra da cui proviene, la Svezia.

Lui è un professore di Harvard, dove insegna filosofia e abita a Cambridge con la governante e un lupo cecoslovacco. Vive il BDSM con rigore, all’ombra di un luogo nascosto agli occhi del mondo, la Maison che riunisce gli amanti dell’erotismo più estremo. L’incontro tra Josephine e Mads è qualcosa di esplosivo. La passione irrompe nella vita di entrambi. Lui le insegnerà a essere una schiava, lei lo aiuterà ad amare ancora. Ma sia Josephine che Mads possiedono peculiarità di alto livello e ognuno di loro deve fare i conti con qualcosa che va al di là del sentimento. La loro storia è piena di colpi di scena, la suspense non manca mai. E c’è chi lotta contro il loro amore, e chi semplicemente combatte per strappare loro la felicità cui ambiscono, solo per invidia. Sono tanti i personaggi che compongono la trama, e nell’ultimo capitolo in uscita questa primavera “Non farmi male”, tutto si rimescola.

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Un nuovo Inizio, un titolo suggestivo e accattivante, un nuovo capitolo della vita di Jos e Mads.
Di cosa tratta?
“Un nuovo inizio” è la storia dell’abbandono. Si fonda sul principio della resilienza.
Josephine affronta il dolore e la rinascita. Ma alla fine qualcosa si rompe, il filo si spezza e sia lei che Mads ritornano al punto di partenza, ma con nuovi enigmi e sempre più calamità.

E non da meno una novella collegata a “Chiudi gli occhi” che ci porta a scoprire il punto di vista di Mads ed i retroscena non noti. Come mai questa scelta ?
L’idea è nata da un confronto con la mia editor. In occasione del Festival del Romance di Milano volevo dare alle lettrici qualcosa da leggere nell’attesa del terzo e conclusivo capitolo della serie. Alla fine, abbiamo pensato che consegnare loro la visione di Mads e del suo primo incontro con Josephine era il modo migliore per completare il profilo dell’enigmatico personaggio.

Tra i molti personaggi che hai creato e storie, quanto attingono dalla realtà e quanto dalla fantasia?
La trama è sempre un’opera di fantasia ma non posso negare che, in qualche modo, la realtà influisca. Non sempre ne sono consapevole, spesso sono le lettrici che con i loro commenti, mi inducono a riflettere. Per esempio, ho scritto “Un nuovo inizio” in un momento buio della mia vita, l’epilogo riflette perfettamente ciò che mi è accaduto.

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A tuo parere quale personaggio è più similare alla tua personalità e perché?
I personaggi che descrivo seguono la mia evoluzione o meglio riflettono la mia crescita interiore. Aurora de “L’Ampolla Scarlatta” è la personificazione dei cambiamenti che stavo subendo all’epoca. Alessandra di “Se un giorno ci rincontreremo” è la mia versione romantica, Sofia riassume un periodo di grandi dubbi professionali, Josephine è la versione di me che ama le sfide. Tutte a modo loro

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raccontano pezzi della mia personalità, tutte differiscono da chi sono nella realtà.

Ritornando alle tue pubblicazioni in self fantasy tu ritieni veramente che sia un genere di “nicchia” come molti sostengono?
“L’Ampolla scarlatta” e “Il segreto dell’Ordine” sono stati pubblicati da un piccola

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casa editrice, Ciesse Edizioni che all’epoca sperimentava tutti i generi della narrativa, fantasy compreso, in tutte le sue contaminazioni. Però sicuramente il fantasy ha avuto un periodo di forte crescita succeduto da momenti altalenanti. Oggi è forse il genere meno commerciale, specialmente l’epic fantasy nonostante il successo delle grandi saghe apparse anche sullo schermo. Tuttavia, non riesco a considerarlo un genere di nicchia, cinematograficamente parlando è stato oggetto di grandi produzioni.
All’estero l’editoria investe ancora molto nel fantasy, in Italia subisce le mode del momento. A tenere alta la bandiera abbiamo però Licia Troisi.

Essere scrittrice oggi come oggi porta a colleghe e blog che sanno dare un giudizio veritiero e reale sui tuoi scritti, ma anche il rovescio della medaglia… come mai a tuo parere?
I critici letterari sono nati con la letteratura stessa. Prima si limitavano alla carta stampata, oggi c’è Internet e i bookblog che hanno amplificato il concetto di “Libertà di espressione”. Non solo, i blogger entrando in contatto diretto con gli scrittori, hanno anche la possibilità di conoscere chi si cela dietro un romanzo. L’esperienza può essere positiva ma anche negativa, da ambedue le parti. Oggi molte più persone possono commentare un romanzo, la loro opinione naviga in rete attraverso i social e si diffonde. Questo aiuta molti scrittori a uscire dall’ombra, ma implica anche un rischio, quello di imbattersi in pareri negativi. Da scrittrice e soprattutto lettrice, consapevole della portata che un singolo commenta può avere, resto sempre un passo indietro. Se un romanzo non mi è piaciuto preferisco non esprimermi. So quanto lavoro c’è dietro a una storia. Ma i blogger sono chiamati a divulgare la propria opinione. Mi rimetto sempre al giudizio degli altri. Evito ovviamente di soffermarmi sulle critiche sterili, ma anche le recensioni negative ci insegnano qualcosa, ed è giusto farne tesoro.

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Liten
La versione di Mads
Un racconto tratto dalla serie ‘Chiudi gli occhi’.
Come tutto è cominciato. Un tuffo nella mente di Mr Kavén, quando quel giorno, per la prima volta, vide Josephine Lewis e tutto cambiò per sempre.

Quanto sono importanti le recensioni che i lettori lasciano sulle piattaforme di vendita e come aiutano voi scrittori?
Le recensioni sono sempre importanti, aiutano altri lettori nella scelta di un titolo da acquistare.

L’esperienza di scrittrice ti ha cambiato, ha influito molto nella tua vita di tutti i giorni?
Ha influito sui miei ritmi e sul mio modo di guardare il mondo. Ora è come se avessi una lente di ingrandimento attaccata all’occhio. Ogni singolo dettaglio può essere il seme di una nuova grande avventura.

Dimmi tre cose importanti che in un romanzo a tuo parere non possono mancare.
Una trama accattivante, personaggi credibili e ben caratterizzati, un degno conflitto.

Cosa ti aspetti dalla tua partecipazione in agosto a questo Festival?
Mi aspetto di divertirmi e di conoscere tante lettrici.

Monique, grazie di essere stata qui con noi oggi e speriamo che le nostre domande non ti abbiano messo in difficoltà toccando a volte “nervi particolari” legati al mondo libresco.
È stato un vero piacere chiacchierare con te! 🙂


Sognatori se ancora non conoscete gli scritti di Monique, beh… dovete rimediare immediatamente!
Lei intanto vi aspetterà numerosi il 9 Agosto a Campomarino di Maruggio!

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